Covid-19 e Scuola: l’inclusione degli alunni con disabilità

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In questo articolo troverai informazioni sul tema Scuola e Covid-19 in merito agli alunni con disabilità.

Conoscerai, inoltre, le proposte ed indicazioni per gli alunni con Disturbi del Neurosviluppo elaborate dall’Anffas Nazionale.

Vediamo insieme di cosa si tratta.

Scuola e Covid-19: da dove iniziare?

In questi giorni il tema Scuola e Covid-19 è un argomento urgente.

Spesso è associato alla parola emergenza ma anche alla preoccupazione per l’inclusione.

L’anno scolastico 2019/2020, infatti, è stato caratterizzato dall’interruzione della didattica in presenza.

Le conseguenze sono state importanti, lo sappiamo.

Ma per le persone con disabilità?

Le criticità sono state notevoli.

Hanno subìto conseguenze negative sul piano clinico, sociale e didattico.

La DaD (Didattica a Distanza) è stata sicuramente una soluzione che ha provato a risolvere il problema nel più breve tempo possibile.

Ma non per tutti.

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Scuola foto creata da freepik – it.freepik.com

Gli alunni con disabilità, infatti, si sono visti negare la vera inclusione nel gruppo classe nonostante non sia stato sospeso il PEI.

Non dimentichiamo, inoltre, la qualità della didattica.

Non solo.

Come già evidenziato nell’articolo su Apprendimento e Autismo, le persone con Disturbi dello Spettro Autistico o altri Disturbi del Neurosviluppo hanno bisogno di un’attenzione personalizzata.

Le famiglie, dunque, hanno vissuto durante il lockdown una quotidianità stravolta.

Tutto questo ha portato a conseguenze importanti che tuttora permangono.

Sono molti, dunque, gli effetti del Covid-19 sulle persone con disabilità.

La Didattica a Distanza (Dad) e la Teleriabilitazione sono nate per fronteggiare una situazione di emergenza.

Ma la verità è un’altra.

Non sono riuscite a colmare del tutto le difficoltà e le esigenze delle persone con Disturbi del Neurosviluppo.

A tal proposito, sono emerse possibili linee guida per i servizi di Teleassistenza e Teleriabilitazione, come spiegato nell’articolo Autismo e terapia a distanza.

Ma la scuola?

Quale situazione potranno vivere nel nuovo anno scolastico gli alunni con disabilità?

Le proposte inclusive per il diritto allo studio

La Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità, adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 2006, rappresenta una pietra miliare internazionale per i diritti.

Per quanto riguarda il diritto allo studio, afferma che deve essere garantito

che le persone con disabilità possano accedere su base di uguaglianza con gli altri, all’interno della comunità in cui vivono, ad una istruzione primaria, di qualità e libera ed all’istruzione secondaria.

Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

Partendo da queste considerazioni, l’Anffas Nazionale – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale ha proposto un opuscolo interessante.

Il titolo è TUTTI a scuola! Per una scuola inclusiva anche ai tempi del Covid-19″ pone al centro il concetto di inclusività.

Questo documento è stato realizzato dal gruppo scuola di Anffas Nazionale e pubblicato il 15 settembre sul sito ufficiale.

L’Anffas ha pubblicato, inoltre, il Prontuario per il corretto avvio dell’anno scolastico 2020/2021 per bambini/e, alunni/e, studenti/sse con disabilità, loro famiglie, insegnati e operatori.

In entrambi l’intento è quello di parlare di diritti e misure di sicurezza.

Ma non solo.

Sono presenti proposte, indicazioni e materiali operativi per il rientro a scuola in un’ottica collaborativa.

Ma cosa ci aspetta nel nuovo anno scolastico?

Scopriamolo insieme.

Scuola e Covid-19: il Piano 2020/2021

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Acquerello foto creata da freepik – it.freepik.com

Secondo il Piano Scuola 2020/2021 agli alunni con disabilità deve essere sempre garantita la didattica in presenza.

Priorità irrinunciabile sarà quella di garantire, adottando tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con Bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilità, in una dimensione inclusiva vera e partecipata. Per alcune tipologie di disabilità, sarà opportuno studiare accomodamenti ragionevoli…”

Piano Scuola 2020-2021

Il principio dell’accomodamento ragionevole è stato introdotto dall’art. 2 della Convenzione ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità.

Un esempio per l’inclusione scolastica è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), una risorsa per aumentare le possibilità di comunicazione e comprensione dell’emergenza.

Una testimonianza concreta è il materiale prodotto da Anffas, come abbiamo spiegato nell’articolo Disabilità e Covid-19.

Inoltre, anche nel piano scolastico per la Didattica Digitale Integrata troviamo un suggerimento.

È preferibile, infatti, la frequenza scolastica in presenza con la previsione di turnazioni tra presenza e distanza.

E per bambini con gravi patologie documentate è prevista una soluzione.

Quale?

L’Ordinanza del Miur relativa agli alunni e studenti con patologie gravi o immunodepressi prevede la possibilità di richiesta, da parte della famiglia, dell’istruzione domiciliare (D.lgs. 66/2017) utilizzando le nuove tecnologie o in presenza presso il domicilio.

Tale richiesta deve essere supportata da una documentazione medica idonea e dal certificato del pediatra comprovante
l’impossibilità della frequenza, in raccordo con il Dipartimento di Prevenzione territoriale.

Questo avviene tenendo conto del PEI e del personale già in servizio (DL 22/2020).

DPCM 24 ottobre 2020: le indicazioni del Miur

A seguito del nuovo DPCM del 24 ottobre, il Miur ha emanato una circolare che chiarisce le nuove modalità di didattica a distanza per gli alunni con disabilità.

Quali sono?

Per le scuole secondarie di secondo grado, almeno il 75% delle lezioni devono essere a distanza (non considerando eventuali ordinanze regionali con limiti inferiori).

Per le scuole dell’infanzia e per le istituzione scolastiche del primo ciclo l’attività didattica è sempre in presenza.

La Circolare, inoltre, suggerisce di porre attenzione:

  • agli alunni con disabilità;
  • alunni con Disturbi specifici dell’Apprendimento;
  • altri Bisogni Educativi Speciali (BES).

In tali situazioni sono da applicare le indicazioni contenute nei seguenti documenti ufficiali:

DPCM 3 novembre 2020: le misure relative agli alunni con disabilità

Con il nuovo DPCM del 3 novembre 2020, valido fino al 3 dicembre 2020, si mantiene un’attenzione verso l’inclusione scolastica.

Nello specifico, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado basano la loro organizzazione sul 100% della didattica a distanza.

La presenza è garantita per:

  • uso di laboratori;
  • mantenere una relazione educativa con l’obiettivo dell’inclusione scolastica.

Quest’ultimo punto si riferisce agli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, con la garanzia di poter avere in collegamento online i compagni di classe in didattica digitale integrata.

L’attività didattica ed educativa per la scuola dell’infanzia, il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza.

Ciò avviene con l’utilizzo di dispositivi di protezione, ad esclusione dei bambini di età inferiore ai 6 anni e persone con disabilità o patologie incompatibili con l’uso della mascherina.

Ma quali sono le figure professionali che si devono occupare dell’alunno con disabilità?

Scopriamolo insieme.

Le figure professionali nel processo di inclusione

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Scuola foto creata da freepik – it.freepik.com

Qualora non sia possibile la presenza dell’alunno con disabilità, chi si occupa dell’inclusione?

È l’assistente per l’autonomia e comunicazione che deve garantirla.

Come?

Collaborando a mantenere una relazione con gli insegnati della classe e con quelli di sostegno.

Tale aspetto, inoltre, va specificato e strutturato nel PEI (Piano Educativo Individualizzato).

Ma qual è la figura ponte tra la scuola e l’alunno con disabilità?

È l’insegnante di sostegno che deve:

  • mantenere i rapporti con gli altri alunni in presenza o a distanza
  • strutturare, in collaborazione con gli altri docenti, materiale personalizzato per far partecipare agli incontri l’alunno con disabilità

Anche la socializzazione e l’interazione sono considerati aspetti fondamentali.

L’analisi del contesto, infatti, riveste un ruolo importante.

L’obiettivo è individuare possibili barriere ambientali all’inclusione e trovare soluzioni concrete.

Nonostante le fonti ufficiali, ci chiediamo se tutto questo rappresenta davvero la realtà delle persone con disabilità.

Lo facciamo da sempre, ascoltando le famiglie e i professionisti che lavorano al fianco delle persone con disabilità.

Che ne dici di condividere la tua esperienza lasciando un commento qui sotto all’articolo?

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