In questo articolo troverai informazioni sull’importanza degli operatori nel percorso del Dopo di Noi, conoscendo i tre aspetti fondamentali del loro lavoro e come siano legati tra di loro.
Ma iniziamo per gradi.
Che cos’è il Dopo di Noi
L’espressione Dopo di Noi indica il periodo di vita delle persone con disabilità grave successivo alla scomparsa dei genitori o dei familiari più prossimi.
Esiste una Legge a riguardo, la n°112/2016, entrata in vigore il 25 giugno 2016.
È stata emanata al fine di favorire per le persone con disabilità i seguenti aspetti:
- il benessere;
- la piena inclusione sociale;
- l’autonomia.
Le basi di tale Legge risiedono nell’art.19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, di cui riportiamo i 3 commi:
(a) le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione;
(b) le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e di inserirvisi e impedire che siano isolate o vittime di segregazione;
(c) i servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano messa disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattate ai loro bisogni.
Obiettivi della Legge
La Legge sul Dopo di Noi ha degli obiettivi specifici e mira alla:
- protezione;
- cura;
- assistenza;
- deistituzionalizzazione;
- autonomia;
- indipendenza.
Ma qual è il ruolo degli operatori in questo percorso così importante?
Vediamolo insieme
Gli operatori nel Dopo di Noi
Sono tanti gli operatori che lavorano con e per le persone con disabilità.
Educatori professionali, logopedisti, terapisti occupazionali, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e psicologi sono solo una parte.
Non bisogna dimenticare, infatti, gli insegnanti di sostegno e tutto il supporto che ogni alunno con disabilità ha diritto di ricevere durante il percorso scolastico.
Perché quando si parla del Dopo di Noi, è necessario iniziare molto prima della maggiore età.
Continua a leggere, perché di questo ne parliamo tra poco.
I 3 aspetti fondamentali degli operatori nel Dopo di Noi
1. Considerare ogni bambino con disabilità in una prospettiva futura

Diventare un adulto indipendente implica un ampio set di abilità, che devono essere pianificate per tutta la vita fin dalla tenera età.
Ogni bambino, infatti, diventerà un adulto.
Questo concetto, perciò, deve essere ben presente in ogni operatore che lavora al suo fianco.
Lavorare con una progettualità, quindi, vuol dire guardare oltre in una prospettiva più ampia condivisa con tutte le figure di supporto.
Cosa vuol dire?
Vediamolo insieme nel secondo aspetto.
2. Considerare l’importanza di ogni autonomia

A volte non viene speso tempo sufficiente, per esempio, ad imparare fin da bambini a conoscere il denaro, preferendo dedicarlo all’apprendimento di altre autonomie.
Ma ogni autonomia, dal lavaggio mani al saper cucinare un pasto, diventa molto importante per una futura autonomia abitativa.
L’apprendimento nell’Autismo, come in altre condizioni di disabilità, necessita di metodologie e strumenti adeguati e personalizzati.
Ma tutto questo è possibile ad una condizione.
Scopriamola insieme nel terzo aspetto.
3. Lavorare con la famiglia

Supportare la famiglia nel difficile percorso di avvicinamento al “Dopo di Noi”, vuol dire accompagnarla fin dall’inizio all’idea del distacco del proprio figlio/a dal nucleo familiare.
Lavorare in équipe, mettendo in campo ogni competenza, significa aiutare alla scelta sia la famiglia che la persona con disabilità.
Pianificare nel Durante Noi un sereno Dopo di Noi, aiuta a lavorare insieme per raggiungere la massima autonomia ed indipendenza possibile.
Nonostante i numerosi ritardi nell’applicazione della Legge, l’art.19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità rimane la bussola che orienta il lavoro quotidiano di ogni operatore.
Un lavoro che è sempre teso ad aiutarle a decidere come vivere, dove vivere e con chi vivere.