Apprendimento e Autismo: tutto quello che devi sapere

Apprendimento e Autismo

In questo articolo troverai le informazioni esatte per comprendere al meglio l’ambito dell’apprendimento e autismo, al fine di aiutarti a valutare gli approcci educativi, didattici e riabilitativi più idonei da applicare nella vita quotidiana con persone con questo disturbo.

 

Apprendimento e autismo: le basi da cui partire

Per poter parlare di apprendimento e autismo, è necessario dare prima una breve spiegazione di cos’è il Disturbo dello Spettro Autistico.

Fornire una definizione è un compito relativamente semplice. Basta prendere, infatti, il DSM-5 (​Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali)​ redatto nel 2013 dall’APA (​American Psychiatric Association)​.

In questo manuale, infatti, troveremo i criteri diagnostici che ci permettono di individuare le persone con questo disturbo.

Ma attenzione.

Descrivere,​ invece, una persona con autismo è un’impresa assai più difficile.

Il mondo delle persone autistiche, infatti, è paragonabile ad un arcobaleno.

Scopriamolo insieme nel dettaglio.

 

Il Disturbo dello Spettro Autistico: la definizione del DSM-5

Secondo il DSM-5, troviamo il Disturbo dello Spettro Autistico all’interno delle classe dei Disturbi del Neurosviluppo, ovvero in quelle condizioni caratterizzate da anomalie precoci nell’organizzazione strutturale del cervello che alterano in diversi modi lo sviluppo neuro-cognitivo.

Viene definito, nello specifico, come

un​ disturbo del neurosviluppo a insorgenza precoce caratterizzato da difficoltà nell’interazione e comunicazione sociale e dalla presenza di interessi ristretti e comportamenti ripetitivi e stereotipati.​

E se volessimo descriverlo?

 

Come descrivere una persona con il Disturbo dello Spettro Autistico

Sappiamo che lo spettro dei colori visibili dall’occhio umano varia tra i ​770 ed i 430 ​T​Hz​, come sappiamo quali sono i criteri, scelti dopo anni di ricerca scientifica e pratica clinica, per definire l’autismo.

Descrivere, dunque, una persona che rientra in questa categoria dicendo semplicemente <<​è autistico​>> equivale a dire, come nel noto gioco ​Indovina chi​, che il nostro personaggio ha gli occhi o i capelli colorati.

Non ci dà nessun tipo di informazione utile, non è vero?

Quello che possiamo fare è descrivere alcune caratteristiche tipiche dell’autismo che non sono sempre presenti in tutte le persone.

Concorderai con me che un colore rosso non sarà mai uguale ad un altro rosso.

Allo stesso modo non avremo mai due persone con Disturbo dello Spettro Autistico perfettamente identiche.

Arrivati a questo punto, siamo in grado di affrontare una descrizione delle principali difficoltà che tali persone incontrano nella quotidianità.

Vediamole insieme.

 

Apprendimento e Autismo: le difficoltà nell’interazione e comunicazione sociale

Persone foto creata da freepik – it.freepik.com

Le persone che rientrano in questo spettro hanno notevoli difficoltà nell’interazione con gli altri, oltre che caratteristiche fenotipiche differenti da individuo a individuo.

Possiamo, per esempio, individuare persone che hanno acquisito ottime abilità linguistiche sia produttive che ricettive, ma che non riescono a mantenere una conversazione, a condividere interessi ed emozioni fino ad essere privi di intenzionalità comunicativa.

La sfera del linguaggio verbale e non verbale è spesso deficitaria.

Nelle persone con Disturbo dello Spettro Autistico ​a basso funzionamento,​ la produzione del linguaggio verbale può essere anche totalmente assente.

Per quanto riguarda la comprensione del verbale, invece, è molto spesso “letterale”.

Cosa vuol dire?

Che il linguaggio figurato, le metafore, i concetti sottintesi e addirittura le parole astratte sono spesso incomprensibili per un persona autistica.

Inoltre è presente un deficit dell’utilizzo del linguaggio non-verbale, che rappresenta il 90% della nostra comunicazione quotidiana.

Spesso, infatti, capita che non vi sia alcun contatto oculare e nessuna comprensione di qualsiasi tipo di espressione facciale.

Allo stesso tempo vi è la mancanza della capacità di esprimere le proprie emozioni, fino ad una totale assenza di gestiintonazione verbale gestualità.

Tutto ciò porta queste persone a non riuscire a modulare correttamente il proprio comportamento nei diversi contesti sociali, nè a giocare con la fantasia o creare relazioni di amicizia fin da piccoli con gli altri pari.

Ma quali sono le caratteristiche delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico riferibili a comportamenti, interessi e attività?

Scopriamole insieme.

 

Apprendimento e autismo: pattern ristretto e ripetitivo di comportamenti, interessi o attività​

Secondo il DSM-5 questa selezione ristretta degli interessi si può manifestare in diverse modalità:

  • eloquio, movimenti motori o uso degli oggetti stereotipato o ripetitivo, come stereotipie motorie, ecolalia, uso ripetitivo di oggetti o frasi idiosincratiche;
  • eccessiva aderenza a routine, pattern ritualizzati di comportamenti verbali o non verbali, oppure eccessiva resistenza al cambiamento, come insistenza sugli stessi percorsi o sugli stessi cibidomande ripetitive o estremo disagio per piccoli cambiamenti;
  • interessi altamente ristretti e fissi, atipici per intensità o per focalizzazione, come forte attaccamento o preoccupazione per oggetti insoliti, interessi estremamente circoscritti o perseverativi;
  • iper o ipo sensibilità a input sensoriali o interessi atipici per aspetti sensoriali dell’ambiente, come apparente indifferenza al dolore o al freddo, riposte evitanti a specifici suoni o aspetti tattili, eccessiva attività nell’odorare o nel toccare oggetti, fascinazione per luci o per oggetti che ruotano.

È chiaro, dunque, che tutto ciò influenzi profondamente la capacità di apprendimento delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico.

Ma allora, come è possibile facilitare l’apprendimento?

Vediamolo insieme.

 

Autismo e apprendimento: peculiarità e approcci educativi-riabilitativi


non comunicavo con le parole non perché ero incapace di apprendere l’uso del linguaggio, ma semplicemente perché non sapevo a cosa servisse parlare.

Temple Grandin

Parlare di apprendimento e autismo vuol dire anche riflettere sulle caratteristiche di tale disturbo, che possono diventare punti di forza nella vita di una persona.

Temple Grandin è, infatti, il più autorevole e interessante esempio di una persona con autismo ad ​alto funzionamento​ che è riuscita a sfruttare le particolarità del suo disturbo a proprio vantaggio.

Grazie all’attenzione ai più piccoli dettagli l’ipersensibilità ai suoni, è diventata una progettista di strumenti per animali e professoressa associata della Colorado State University.

Nei suoi libri,​ Il cervello autistico​ e ​Pensare in immagini​descrive come il pensiero di una persona con Disturbo dello Spettro Autistico funzioni diversamente, ma non per forza in modo peggiore rispetto ad una persona con sviluppo neurotipico.

Ma per quanto riguarda l’apprendimento e autismo, come approcciarsi ad una persona con questo disturbo?

 

La relazione e gli approcci

 

Prima di tutto bisogna riuscire a capire come possa percepire la realtà in maniera differente da noi.

Questo significa cercare di parlare il suo stesso linguaggio e trovare una soluzione che la aiuti ad acquisire abilità e relazioni fondamentali nella vita di tutti i giorni.

Pensare, invece, di utilizzare le stesse strategie didattiche ed educative che adoperiamo con i suoi pari, equivale a parlarle con una lingua sconosciuta, metterla in situazioni di stress estremo negandogli la possibilità di auto-affermarsi verso un isolamento dal mondo sempre più profondo.

Le strategie inadeguate alle caratteristiche tipiche dei Disturbi dello Spettro Autistico portano, infatti, a difficoltà nell’acquisizione di abilità di base, le cosiddette autonomie, e notevoli deficit negli apprendimenti scolastici.

Per questo motivo sono fondamentali quelle strategie e modalità di interazione che si basano su un’evidenza clinica conclamata.

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), l’Analisi Applicata del Comportamento (ABA) e il Video modeling utilizzano, infatti, altri linguaggi che semplificano alla persona con autismo la comprensione di situazioni, comportamenti e contesti.

In particolare, il Video modeling risulta una strategia educativa e riabilitativa che possiede notevoli vantaggi.

Per saperne di più, leggi il nostro articolo di approfondimento cliccando qui –>  Video modeling e Autismo

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